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29/02/12

Dettagli di Raffaella Maiullo - Matrimoni (im)possibili- Ciucciati il calzino!



Per la categoria matrimoni impossibili non ci facciamo mancare nulla! E se lo dico, fidatevi che è così. Prima però provate a rispondere a questa domanda senza scorrere l’articolo. Cosa c’entrano dei calzini e delle figure o addirittura dei volti? Prima di scoprire questo artista io stessa avrei risposto con una certa sicurezza che non avessero nulla a che fare l’uno con l’altra e invece mi sono dovuta, a ragione, ricredere! 


Lui si chiama Marcello Cerrato e vive in un piccolo paese della provincia di Avellino. Le sue opere sono veramente incredibili e molto difficilmente ci si accorge dei materiali che utilizza per realizzarle. Nella piccola biografia presente sul suo sito che vi posterò alla fine del pezzo si legge che è nato nel 1978, che insegna la magia dell’arte a scuola e soprattutto, che è sin dall’asilo che è iniziata, per lui, questa vocazione. Da quando il suo maestro gli disegno Zorro su un foglio, per l’esattezza. Tra l’altro Marcello realizza, su richiesta ritratti personalizzati coi vostri calzini.


 Divertente, no? Tenetelo d’occhio, mi raccomando. Non capita tutti i giorni di scoprire un tale connubio di cose! Potrebbe essere un’idea originale per fare un regalo o anche solo per apprezzare i suoi lavori! http://www.marcellocerrato.it/#Nuova%20pagina%200

28/02/12

Deshabilée di Chiara Nespoli - Matrimoni (im)possibili - Lo strano senso dei legami (im)possibili

Quante volte ci sarà capitato di scambiare commenti riguardo qualche coppia di amici o conoscenti, che sembrano essere l’una l’opposto dell’altra, che non fanno altro che litigare e che, ad un osservatore superficiale, sembrano non avere proprio nulla in comune!
Molti di voi risponderanno con un luogo comune: “Gli opposti si attraggono!”, ma in questa rubrica, varie volte, si è tentato con grande umiltà di sfatare qualche luogo comune, ebbene qualora anche fosse veritiero che nell’altro si cerca spesso ciò che non troviamo in noi e che la diversità completa la coppia, ma due persone per stare insieme dovranno anche avere qualcosa in comune?
Eppure toy boy e rock star, bulli e secchione talvolta trovano il senso l’una nell’altro, ma qual è il collante di questi legami definibili (im)possibili?

La risposta, miei cari, non va cercata altrove se non in quello strano sentimento, questa sorta di magia, di alchimia, che quando unisce due cuori non lascia spazio ad altro.
Inutile attorcigliarci il cervello, spremerci le meningi, dannatevi quanto volete se la bellissima di quartiere ha scelto di sposare il vostro amico rospo (e non è per il suo portafogli, come maligneranno i peggiori!) non c’è giustificazione o soluzione che tenga: se ne è innamorata!
E lo strano senso di questi legami (im)possibili è che molto spesso si rivelano essere come i più felici rapporti di coppia mai immaginati! Dunque talvolta il senso è alquanto nascosto, eppure persiste, per cui a nulla valgono mille domande, meglio apprezzare ed auto convincersi che la ragione spesso c’è anche laddove non è visibile agli occhi, talvolta è un altro muscolo che manda avanti tutti i nostri ragionamenti. 

Chiara

27/02/12

The Artist: il silenzio è d’oro Di Jacopo Martire



L’annunciato trionfo del film di Michel Hazanavicius durante la notte degli Oscar rappresenta uno di quei paradossi di cui Hollyood è fucina inesaribile. Un film in bianco e nero, per giunta muto, che trionfa nell’era digitale in cui il 3D sembra la necessaria frontiera dell’intrattenimento (Avatar) e gli effetti speciali una sorta di elemento da cui non solo non si può prescindere ma che sempre di più detta i tempi della trama, quasi divenendo il motore dell’azione (Inception)? Come ha potuto The Artist sbaragliare la concorrenza usando strutture, stilemi e una sintassi narrativa che sono vecchie di almeno 80 anni? Siamo davvero così schizofrenici da essere affascinati dalle più avanzate innovazioni tecnologiche per poi innamorarci di qualcosa che chiaramente appartiene ad un’altra epoca e ci riporta magicamente alla nostalga di un tempo che non tornerà? 

Ascrivere il successo di The Artist (che ricordiamo è non solo di critica, ma anche di pubblico) ad una semplice infatuazione con un passato (cinematograficamente) mitico, tuttavia sarebbe un errore di imperdonabile sperficialità in quanto si limiterebbe ad intendere questo film come un puro esercizio di stile. 

Ed invece, andando oltre la linearità narrativa (il divo ormai al tramonto che viene salvato dalla nuova stella che egli stesso contribui’ a lanciare, l’happy ending quasi necessario), ci si rende conto che The Artist ci ha fatto innamorare perchè è una grande storia d’amore, di amiciza, di fallimento e di trionfo, che non servono magie tecniche per inchiodare lo spettatore (anche se il film di Hazanavicius è innegabilmente un piccolo capolavoro tecnico), ma che la narrazione è una questione di contenuti , di cose che ci toccano nel profondo e con le quali possiamo relazionarci. E che non sempre servono parole per provare emozioni. A volte basta uno sguardo tra un uomo e una donna, il musetto di un cane o il travolgente  suono di un tip-tap.  

 Jacopo

Fashio Food di Tonia Credendino - Matrimoni (im)possibili- Mozzarella di Bufala Campana DOP convola a nozze



La Mozzarella di Bufala Campana DOP convola a nozze, vuole sposare un vino ma vuole che sia il vino giusto e per trovare il marito perfetto ad uno dei più rinomati prodotti italiani è stato indetto addirittura un concorso che in ben 23 tappe-degustazione coinvolgerà tutte le regioni italiane. 

Il giro dei locali, in tutto 23, terminerà il 28 febbraio a Milano, ma il culmine di Bufala & Wine Wedding ci sarà soltanto sabato 10 marzo presso la sede di Napoli del Gambero Rosso, la Città del Gusto, i 20 vini selezionati verranno assaggiati in abbinamento con piatti innovativi preparati da giovani chef emergenti, sperimentali ma tutti rigorosamente a base di Mozzarella di Bufala Campana Dop.


La Mozzarella di Bufala Campana Dop è certamente uno dei prodotti più amati dai buongustai italiani e stranieri; ottima da sola, straordinaria come ingrediente in varie ricette, questa eccellenza Made in Italy riscuote unanimi consensi sulle tavole di tutto il mondo. 
Ma, secondo un luogo comune, sembrerebbe essere particolarmente difficile da abbinare a qualsiasi vino, tanto che il Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop ha lanciato l’operazione “Bufala & Wine Wedding” a livello nazionale.


Domenico Raimondo, Presidente del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana Dop lo conferma: “Ovunque andiamo ci sentiamo fare la classica domanda: ma voi con cosa suggerite di abbinare il vostro prodotto? E a furia di sentircelo ripetere abbiamo deciso di organizzare una sorta di challenge a livello nazionale, per scoprire i vini italiani che meglio si accompagnano al nostro prodotto”.
Un matrimonio da non perdere. Così recita l’invito della fresca iniziativa del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana che cerca l’abbinamento perfetto tra latticini e vini di ognuna delle regioni italiane. Una batteria di “qualificazioni” per selezionare i vini che parteciperanno alla finale di Napoli per suggellare il matrimonio perfetto.


A mio parere, un gioco divertente che vuole unire due passioni e due bandiere italiane in un calendario ricco di appuntamenti. L’evento, infatti, sta riscuotendo una certa curiosità e grande successo, l’attenzione verso questo prodotto straordinario della nostra regione, irripetibile altrove, è alta. Sino ad ora le sorprese sono state non poche, infatti in Piemonte il panel di degustatori ha scelto un dolcetto, mentre in Sicilia un nero d’Avola, e qui ci verrebbe da inorridire, ma si tratta di un nero d’Avola atipico, sottile, agile e poco tannico. In Campania le tappe saranno tre, la prima non poteva non essere che a Caserta al ristorante Le Colonne di Rosanna Marziale, ambasciatrice della mozzarella di bufala Campana dop.



All’evento ho partecipato anch’io e il verdetto finale ha sorpreso un po’ tutti, con ampio consenso dei presenti, è stato scelto il Rosato del Volturno di Terre del Principe come miglior compagno di vita della mozzarella. Allora tantissimi auguri al Rosato del Volturno 2010 di Terre del Principe, follemente innamorato delle rotondità della mozzarella, signorina dalla personalità esuberante che il 10 marzo alla Città del Gusto di Napoli deciderà quale vino italiano fa al caso suo.


“Un matrimonio da non perdere”, vi accompagnerà tutta la settimana alla ricerca di matrimoni inaspettati, impossibili, desiderati, sfiorati, tutti da leggere!!
Buona lettura su Emme Mag!!

26/02/12

Kusama Exhibition: Japanese style at TATE modern (UK)




Two week ago I went to see the Kusama's Exhibition at Tate Modern. Kusama is well-known for her repeating dot patterns, her art encompasses an astonishing variety of media, including painting, drawing, sculpture, film, performance and immersive installation. It ranges from works on paper featuring intense semi-abstract imagery, to soft sculpture known as "Accumulations", to her "Infinity Net" paintings, made up of carefully repeated arcs of paint built up into large patterns. 


Since 1977 Kusama has lived voluntarily in a psychiatric institution, and much of her work hasbeen marked with obsessiveness and a desire to escape from psychological trauma. In an attempt to share her experiences, she creates installations that immerse the viewer in her obsessively charged vision of endless dots and nets or infinitely mirrored space.

At the centre of the art world in the 1960s, she came into contact with artists including Donald Judd, Andy Warhol, Joseph Cornell and Claes Oldenburg, influencing many along the way. She has traded on her identity as an "outsider" in many contexts - as a female artist in a male-dominated society, as a Japanese person in the Western art world, and as a victim of her own neurotic and obsessional symptoms. After achieving fame and notoriety with groundbreaking art happenings and events, she returned to her country of birth and is now Japan's most prominent contemporary artist. 

This is a varied, spectacular exhibition of a truly unique artist. There has never been an exhibition of this size of her work in the UK and this is an unmissable opportunity for both Kusama fans and those new to her work.


I prefer this installation: 
My boyfriend this one:


 and you?

25/02/12

Wellness & Fitness di Luigi Manna- MEGLIO LE PROTEINE CHE GLI ZUCCHERI PER IL CERVELLO

Finalmente iniziano ad arrivare tante conferme indirette che un alimentazione in stile PALEODIETA ha anche molti vantaggi . Uno di questi è quella di avere una mente più LUCIDA e REATTIVA. Alcuni ricercatori dell'università di CAMBDRIGE , hanno scoperto, che sono le PROTEINE, e non lo zucchero, a tenerci svegli ed a stimolare il consumo di calorie. Alcune cellule, attraverso la secrezione a livello celebrale, di una sostanza chiamata OREXINA , riescono a modulare lo stato di veglia e di dispendio energetico. Una riduzione di questa sostanza può dar luogo, sia alla NARCOLESSIA e sia all'AUMENTO DI PESO. Le precedenti ricerche, avevano rilevato che la somministrazione di glucosio ( zucchero ) tende a inibire l'attività dell'orexina. Questo fenomeno è stato messo anche in relazione con la tipica sonnolenza dopo un lauto pasto a base di carboidrati. In questa nuova ricerca, invece, per approfindire i meccanismi di questo fenomeno , hanno vagliato la possibilità che anche altri macronutrienti possano alterare l'azione delle cellule dell' orexina.

E' stato così scoperto che GLI AMMINOACIDI , QUINDI LE PROTEINE , SONO IN GRADO DI STIMOLARE I NEURONI CHE RILASCIANO OREXINA IN MISURA PIU' ELEVATA DI QUANTO NON FACCIANO ALTRI MACRONUTRIENTI. Quindi LA QUALITA' DI QUELLO CHE MANGIAMO è DECISAMENTE E DI GRAN LUNGA PIU' IMPORTANTE DELLA QUANTITA' . Le implicazioni sono tantissime, come nella cura dell'obesità e delle altre patologie legate al modo di alimentarsi. UNO SPUNTINO A BASE DI PROTEINE, E NON PIU? QUELLE SCHIFEZZE CONFEZIONATE PIENE DI ZUCCHERI è PROBABILMENTE IL MIGLIOR SPUNTINO CHE SI PUO' FARE?
Sarebbe un vanataggio sia per i bambini che per gli adulti in quanto fonte di energia e di lucidità mentale.

Luigi Manna P.T.M.F.S.

24/02/12

Event di Mirko Rambone - Dirty Little Secret


 

Nome: DirtyLittleSecret


Luogo di nascita: Ibiza


Stile: Rock Chic
“Dirty Little Secret, una linea di abbigliamento che nel suo stile cerca di interpretare e condensare tutte le prerogative, esigenze, attitudini e interessi del consumatore finale”. Ing.Giulia Iaccarino



Segni particolari: Controcorrente, con uno stile eccentrico e dinamico.
Ispirata all’ isola di Ibiza la collezione 2012 verrà presentata in Italia nelle città di Milano, Roma e Napoli nel mese di aprile ma la sua commercializzazione sarà un’esclusiva delle isole di Ibiza e Formentera.

Abbattendo i confini tra arte - società - musica – moda, e bypassando le tradizionali logiche di marketing, nasce DirtyLittleSecret ! 


Non solo una marca d’abbigliamento, bensì un movimento ideologico come quello dell’emancipazione della donna. 

I primi passi verso il cambiamento si hanno intorno agli anni ’60. In quegli anni Marylin indossò la prima minigonna, accantonando così i pregiudizi tra i due sessi e facendo luce su quello che poi si chiamerà: emancipazione femminile. La collezione è fatta da graziose t-shirts dalle stampe colorate e spiritose. Leggero Cotone piacevole da indossare e stampe che rispecchiano appieno quello che è lo stile solare e divertente dell’ isola di Ibiza. 






Mirko







23/02/12

The Best Carnival Dress 2012






Tacchi a Spillo di Marina Marino - MILANO FASHION WEEK

E’appena comincia la settimana milanese delle moda per le presentazioni delle collezioni autonno-inverno 2013.








La prima impressione è quella di un ritorno all’eleganza discreta e non sfrontata, l’utilizzo di tessuti e materiali preziosi, il ritorno all’utilizzo di linee retrò, dalla vita alta, alle mantelle delicatamente appoggiata sulle spalle.
E’ un pò questa la tendenza, ma aspettiamo gli altri show, per dare un valutazione finale, per cui seguitemi anche la prossima settimana.

Un bacio a presto 

Marina.

22/02/12

Dettagli Di Raffella Maiullo - Un ponte sull’eternità


Quel maledetto vizio di comprare libri, che per fortuna mio padre non smette di finanziare la mia sete di pagine, che ormai stanno prendendo tutto lo spazio della mia casa, te ne ritrovi anche negli anfratti dei cassetti e mia madre per comodità li chiama edera. Questa mattina in realtà non mi sono svegliata perché ero sveglia da ieri e vi consiglio di farlo ogni tanto, non andate a dormire una volta tanto. Di notte si possono fare milioni di cose e poi si possono spostare anche i libri di modo che il pavimento non sembri uno scaffale e lo scaffale un panciotto pronto ad esplodere. Ho scovato ricordi e sensazioni e un testo veramente malandato che non sapevo nemmeno di avere. Comprato sicuramente in qualche mercatino insieme ad altri con poca spesa, una pratica molto frequente per quello che mi riguarda perché mi piace pescare tra la mischia cose che ancora non ho letto. Un vizio, come tanti. La copertina manca quasi del tutto ma per fortuna il cuore è salvo, solo un po’ ingiallito. 
Richard Bach. Un ponte sull’eternità. Dopo qualche secondo di mente locale metto a fuoco l’autore. Mi ricordo di aver già letto del Gabbiano Jonathan con piacere qualche anno fa, anzi, più di qualche. Fuori sta albeggiando. Lo sfoglio, senza fretta, quasi a rallentatore senza leggere nemmeno una parola, solo per il gusto di farlo. La mente si allontana da me incantata dall’inchiostro, dalla carta dalla luce che inizia a invadere l’interno. Lo richiudo. Lo riapro. Lo richiudo. Lo riapro. Una frase letta di sfuggita mi colpisce. “Tutto quello che ci incanta, ci guida e protegge altresì”. Mi viene da sorridere. Penso a Fabrizio De André. Continuo: “Appassionatamente ossessionati da quel che amiamo la magia spiana la strada innanzi a noi, abbatte le norme, non sente ragioni e dissensi, ci porta con sé oltre abissi, paure, dubbi. Senza il potere di questo amore, noi siamo barche alla bonaccia della noia, in mari che son mari di morte”. Che meraviglia. Non posso aggiungere altro. Il sole ormai è sorto.

Raffella

21/02/12

Deshabillée di Chiara Nespoli - La Vida es un Carnaval



Sulle origini di questa festività si è un po’ incerti, ma le molte tracce storiche ne fanno risalire la nascita al Medioevo, in particolare è questo il giorno in cui non sussistevano più padroni e schiavi, contadini e possidenti, il padrone assoluto di casa era l’allegria ed ognuno poteva (anche se solo per un giorno) dimenticare la propria condizione e vivere in spensieratezza ed abbondanza. Le maschere, difatti, servivano proprio a questo, nel mascherare la vera identità a favore di una creata all’occasione.
Non è certo nostra intenzione discutere sulle origini della festa carnevalesca, ma ciò di cui si vuole trattare è la capacità di cogliere l’essenza del mascherarsi e del trasformarsi.
Ebbene anche nella moderna società il proprio io è spesso oppresso e nel quotidiano si tende “a mascherarsi” pur di rendersi accettati e benvoluti dal prossimo, anche nel rapporto di coppia è la quotidianeità e spesso le abitudini a fare da padrone … nel giorno dell’ilarità, nella Festa dell’allegria e dei colori, dipingiamo di toni nuovi anche il nostro rapporto e per una volta all’anno decidiamoci a mostrare (anche se solo per ventiquattro ore) il nostro Io nascosto.


Le pratiche del mascherarsi e dei festeggiamenti non sarebbero una cattiva idea, naturalmente festeggiamenti che possono svolgersi in modalità svariate: se siete single pensate ad una divertentissima serata in costume tra amici e se siete in coppia date uno slancio vitale al vostro rapporto e MASCHERATEVI, facendo in modo di esaudire i vostri desideri più nascosti e quelli del partner, sentitevi liberi di dare sfogo alla fantasia ed alla passione, rendetevi desiderabili e date vita ad i vostri desideri nascosti e alla vostra creatività. Potreste riscoprire intese assopite o guadagnare una somma briosità che vi regalerà attimi di vere emozioni.
In fondo, come afferma Celia Cruz nella nota salsa, la Vita è un Carnevale, perché se la si vive con brio e si colgono le sue notevoli sfaccettature “è più bello vivere cantando ….  e fare buon viso a cattivo gioco”.
http://www.youtube.com/watch?v=lArGoRhFr4E

Evviva l’allegria e Buon Carnevale a tutti!! 


Chiara

20/02/12

Fashio food di Tonia Credendino - La lasagna di Carnevale




Lunedì scorso ho pubblicato la ricetta del dolce tipico del Carnevale. Per la par condicio, mi sembra giusto condividere, con voi, anche la ricetta di un piatto che fa impazzire tanto Arlecchino quanto Pulcinella: la lasagna. 


E’ un piatto “esagerato” creato per dimenticare la fame. E’ un piatto così ricco da contenere tutto ciò che si possa desiderare per una grande abbuffata, per sbeffeggiare la fame,  almeno una volta l’anno, e perché è l’ultima festa del palato prima della lunga quaresima.


Questa ricetta domina tra i primi piatti da realizzare a Carnevale, nel napoletano. Quando arriva il carnevale Napoli, si fa a gara a chi prepara la migliore lasagna. La preparazione è molto elaborata ed il giorno in cui la si serve diventa una festa e se ne continua a parlare fino al giorno dopo cioè le ceneri, quando si comincia il “digiuno e l’astinenza”.



La lasagna è in realtà, principalmente un piatto emiliano, modificato nella tradizione napoletana in occasione del Carnevale e divenuta nel tempo simbolo d’eccellenza della festa dell’abbondanza. La ricetta originale prevede l’uso della besciamella e della carne macinata, in versione campana questi vengono sostituiti dalla ricotta, unita poi alla pasta a sfoglia, o pasta all’uovo, al ragù, polpettine, mozzarella e chi più ne ha più ne metta.
Ingrediente fondamentale è un buon ragù che, al contrario di quello classico, va preparato rigorosamente con carne di maiale, che secondo la tradizione veniva macellato proprio nel periodo di Carnevale. Fondamentali le cervellatine, sottilissime salsicce napoletane. Inconfondibili, poi, le piccolissime polpettine, fritte nell’olio e messe ad ammorbidire nel ragù. In più c’è il ripieno, formato da ricotta di pecora, salsiccia napoletana, salame, uova sode, fior di latte e un misto di parmigiano e pecorino grattugiato.

A carnevale ogni ricetta vale perché Carnevale senza lasagne non vale!! Buon appetito!!

Tonia

19/02/12

Charme & Relax di Teresa Mincione - SUITE DREAMS:RIO DE JANEIRO, COPACABANA PALACE… TRA UN CARNEVALE ED UN BALLO IN MASCHERA



AY, NO HAY QUE LLORAR,QUE LA VIDA ES UN CARNAVAL Y ES MAS BELLO VIVIR CANTANDO OH OH OH AY, NO HAY QUE LLORAR QUE LA VIDA ES UN CARNAVAL Y LAS PENAS SE VAN CANTANDO”! 

Beh proprio vero care amiche! Le danze del periodo dell’anno più festoso e più divertente sono ufficialmente aperte. Volete  dare uno sguardo? Volate con me alla volta della magnifica Rio de Janeiro … e del suo scintillante Carnevale,  somma di suggestioni, divertimento ed eccessi. Il sambodromo ci aspetta! Le origini della manifestazione risalgono al momento in cui la borghesia cittadina volle importare dall’Europa la moda di organizzare balli e feste in maschera. Così nacquero i  famosi Blocos, gruppi di persone legate ad un determinato quartiere della città che ,portando i propri usi in strada, ballavano in sfilate con sfarzosi costumi al ritmo di samba.
Il Carnevale inizia ufficialmente con la consegna delle chiavi della città al”REI MOMO”, figura simbolo della festa per simboleggiare il trasferimento del potere al popolo da parte dell’autorità per l’intero  periodo del Carnevale. Per godersi tutto questo una struttura fantastica: il COPACABANA PALACE che celebra il carnevale di Rio in un modo più che speciale, per quante di noi  amano la ricercatezza e la novità. 






 Un GRAN BALLO nella sala più grande e più bella dell’Hotel. Bisognerà solo dedicarsi alla ricerca del vestito e delle scarpe da abbinare  in ossequio al tema del “BALLO QUEENS MAGIC”… Pronte ad allacciare corsetti e indossare tacchi vertiginosi? Penso proprio di si! 


Lo chef, Francesco Carli  di fama internazionale e direttamente dall’Hotel Cipriani, saprà stupirci con dei piatti in pieno spirito carnevalesco. Per  quante vorranno defatigare il corpo dai mille salti e balli notturni dopo essersi fatte trascinare dall’allegria e dalla musica,  saprà ugualmente prendersi cura di noi con un menu spa nel centro  termale “Copacabana Palace Spa”, ritenuto uno dei migliori centri termali di Rio. 


Cosa c’è di meglio del pieno divertimento seguito dal relax? Mascheratevi bene che la notte … è lunga e il divertimento chiama!
Teresa