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31/01/12

Deshabillée di Chiara Nespoli - Eravamo quattro amiche al bar ….


….. che non volevano cambiare il mondo, ma semplicemente plasmarlo un po’ a modo loro!
Col parafrasare la famosa canzone di Gino Paoli, dalle indubbie nobili ispirazioni, intendiamo in realtà trattare di come le conversazioni tra amiche si rivelino in momenti salva-vita per molte ed in più di un’occasione. http://www.youtube.com/watch?v=Q6qag9Y_2RA
Da sempre condannate dall’universo maschile come inutili pettegolezzi frivoli, le conversazioni tra donne svelano spesso dei sapori molto più profondi, in quanto rappresentano momenti talvolta davvero importanti a vario titolo: sfogo personale, confronto sistematico, pseudo seduta clinica (solo in casi particolari), relax. Varie sono le argomentazioni trattate perché il bello delle donne è che sappiamo sempre essere multi-tasking e pronte a calarci in diverse situazioni, capaci di passare dall’ammirazione per l’ultima collezione Chanel ai problemi del viver quotidiano in pochi secondi.



Talvolta c’è chi sostiene che i forti legami tra donne possano influenzare negativamente i rapporti sentimentali, soprattutto se in fase nascente, in quanto si è soggetti a giudizi e critiche che arrivano da voci piuttosto altisonanti, tuttavia l’esperienza insegna che in realtà è solo una questione di fiuto …. O meglio che il fiuto femminile (quando il cuor non è coinvolto) inganna raramente e dunque le nostre amiche possono rivelarsi dei preziosi segugi ed essere in grado di captare delle evoluzioni prima che le stesse si presentino.
Un’altra caratteristica delle conversazioni al femminile è il loro valore “pratico”, nel senso che contrariamente a ciò che affermano i luoghi comuni, dopo due ore di scambi con le amiche di sempre si è pronte a prendere le decisioni più importanti della nostra vita, perché quando l’amicizia è vera, i loro occhi sono gli specchi in cui dobbiamo guardarci, le loro bocche ci danno tutte le risposte, anche quelle che non vorremmo udire, le loro anime si uniscono alla nostra e la sorreggono e conducono verso campi floridi.
Dunque lasciate pure che mariti e fidanzati pensino ciò che vogliono, noi sappiamo per davvero quanto quattro chiacchiere, un caffè o un buon thè siano salutari!


Chiara

30/01/12

Fashion food di Tonia Credendino - La Rioja d’inverno


La Spagna d’inverno? Perché no, e non solo per le classiche settimane al tepore dell’Andalusia o al mare delle Baleari lontano dalla torcida turistica estiva, o magari a cogliere tendenze sulla ramblas di Barcellona.
Teresa è il caso di dire hai fatto centro …. sarebbe proprio il caso di fare un salto in questa straordinaria regione ma intanto beccatevi questo brioso approfondimento.






La Rioja è una regione speciale che d’inverno riserva richiami speciali. Cercatela sulla carta geografica della penisola iberica. Non è facilissimo trovarla. E’ al Nord, ai piedi dei Pirenei a un centinaio di chilometri all’interno partendo da Bilbao e dall’Atlantico. Il capoluogo è Logrogno, una linda cittadina di poco più di 80 mila abitanti, famosa per il suo ponte sull’Ebro che segna una tappa obbligata del Cammino verso Santiago di Compostela che dista 653 chilometri.


"La Tierra con nombre de vino" declama lo slogan adottato dal governo regionale che lo ricorda anche nel sito www.latierraconnombredevino.com. La Rioja è la più piccola regione amministrativa di Spagna, una sorta di nostrano Molise. Non più di 5000 mila chilometri quadrati attraversati dal fiume Ebro che scende verso il Mediterraneo e la Catalogna. Clima atlantico con influenze mediterranee, un bel mix. E’ il vino, il grande richiamo di regione in grado di offrire anche d’inverno la sorpresa di esplorazioni enologiche in cantine storiche tra le più grandi d’Europa, oppure in avveniristiche strutture firmate da architetti famosi che hanno dato alle case del vino forme nuove e sorprendenti. Incontri suggestivi, punteggiati anche dalla visita a castelli e monasteri che hanno fatto da sfondo ad alcuni degli avvenimenti più importanti della storia spagnola. Su versanti aspri e soleggiati ai piedi della serra la vite è coltivata da sempre, portata dai romani e custodita dai cistercensi. La Rioja vanta la prima denominazione di origine di Spagna che risale al 1926. L’uva regina è il tempranillo, a bacca rossa, così come la garnacha, il mazuelo e il graciano, ma non mancano interessanti varietà bianche come la viura e la malvasia. Ne producono in tutto poco meno di 300 milioni di litri che troverete nelle principali tipologie di blanco, rosado e soprattutto tinto (ovvero rosso) joven o maturado, dell’annata o di un solo anno di siesta (così definiscono l’affinamento da queste parti). Dopo i due anni il vino conquista il titolo di crianza, se matura ancora fino a tre anni diventa riserva e dai cinque-sei anni in avanti ecco le gran reserva. E’ proprio questo viaggio a ritroso nel tempo che caratterizza i vini della Rioja e li ha fatti conoscere nel mondo. Il punto di partenza può essere senza esitazioni la cittadina di Haro, verso il nord sulle rive dell’Ebro. Qui fin dall’Ottocento c’è la più grande concentrazione di bodegas (cantine) e case vinicole.
L’influenza francese è evidente. La tecnica della botte piccola nella Rioja ha fatto scuola facendo nascere anche ottime fabbriche di tonnellerie che lavorano legno di rovere di Slavonia e dal Nord America. Le gallerie sovrapposte, che dalla collina vanno fino al fiume, dove un tempo c’erano i barconi pronti a trasportare il vino, sono un esempio di archeologia eno industriale che ha pochi eguali in Europa: le cattedrali sotterranee della Canelli degli spumanti, il mito della maisons de Champagne di Epernay e le case-cantina di Tokaj. 
Ma se le bottiglie non vi bastano potreste anche adottare un’intera barrique con il vostro nome ben stampigliato sul legno che sarà amorevolmente custodita in un’altra azienda della zona, creata da David Moreno (www.davidmoreno.es).
Il tour invernale della Rioja oltre che la visita al vasto e ricchissimo museo del vino della Dinastia Vivanco (www.dinastiavivanco.com) non può che passare anche per la tavola. A Logrono ogni sera le vie del centro e i particolare la Calle del Laurel si animano e offrono tapas di ogni forma e gusto. Decine di locali da “pincios”, con pochi euro salumi piccanti, stuzzichi di pesce, verdure, funghi, carne rosolata. Il tutto con vino giovane o birra. Una tradizione vivissima anche tra i giovani.
E nei tanti ristoranti non fatevi mancare il baccalà alla riojana e la costoletta d’agnello cotta sulla brace dei sarmenti di vite (ciulettas). Un indirizzo giusto è il ristorante Venta de Moncalvillo in località Daroca de Rioja che vi sorprenderà con la carne e il pesce cucinati in sottili ciotole di argilla da rompere in tavola al momento del servizio (www.ventamoncalvillo.com).

Cosa dire ancora …. basta così, corro a prenotare il volo per me e Teresa!!

29/01/12

Charme & Relax di Teresa Mincione - Spagna,ELCIEGO: un cin cin rilassante all’Hotel Marques De Risca.

Al dire “Spagna” quali sono le prime cose che ci balzano in mente?  Di sicuro tre idee sarebbero tra le prime: Architettura,corrida e vino ( forse la terza solo per le amanti della degustazione).  Nulla è per caso .. e questa settimana vi porto con me nel cuore della regione vitivinicola della Rioja, denominata  così poiché prende il nome da un affluente dell’Ebro, il Rio Oja. Proprio qui l’HOTEL MARQUES DE RISCAL struttura particolarissima progettata dal famoso architetto Fank O. Gehry .



E’ il suo secondo capolavoro dopo la rinascita urbana di di Bilbao con il Guggenheim Museum.  Ciò che lo rende imparagonabile sono le linee con cui si spiega l’intera costruzione: tonde, ondeggianti e asimmetriche. E che dire della vista mozzafiato sui vigneti  e sull’intera città di Elciego? Rimarrete incantate e ammaliate! Il ristorante principale dell’hotel  Echaurren è considerato uno dei centri leader in Spagna per la gastronomia di qualità,  potendosi fregiare anche di una stella Michelin.



Una cucina tradizionale che ben si lascia ammaliare dalle influenze culinarie  più moderne. Un ambiente più informale dove trascorrere  un po’ del nostro tempo tra chiacchiere e confidenze è il wine bar o se volessimo  esser stupite dagli effetti scenici paesaggistici potremmo salire all’ultimo piano dove il lounge con la sua vista panoramica ci concederà qualche sorriso in più.. Ancora, un angolo degustazione vini per i più curiosi e gli amanti del buon bere.


Se potessi ci rimarrei qualche settimana, magari alla scoperta di vigneti e cantine che qui non mancano assolutamente.  Un po’ dello spirito che c’è in vigna,  al centro di vino terapia con la sua vasta gamma di massaggi a tema. Qui c’è da perdersi tra le gocce del nettare più dolce e profumato! Bacco regna sovrano! E allora … pronte a rilassarvi? Per iniziare un impacco al miele  e agli estratti d’uva per idratare la pelle …  un altro agli oli di semi d’uva più energizzante. Magari per un relax totale un’applicazione di argilla calda e oli essenziali . Il top? L’immersione in un barile pieno di oli caldi e vinacce per  un effetto tutto da scoprire! Il Calice di vino  è di default … con Bacco a tenerci compagnia tutto può succedere!  Alla prossima ..e  cin cin!

TERESA

28/01/12

Wellness e Fitness di Luigi Manna- Correre, benefici e richi

La corsa, essendo un'attività aerobica, è molto utile per mantenere e migliorare salute e vitalità nel corso degli anni. Tra i benefici della corsa e in generale di tutte le altre attività a prevalente impegno cardiovascolare (ciclismo, sci di fondo, nuoto ecc.) rientrano:


  • prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari
  • controllo del peso corporeo
  • prevenzione e cura di diabete e ipercolesterolemia
  • miglioramento del trofismo osseo, minor rischio di osteoporosi
  • miglioramento dell'efficienza muscolare
  • minor rischio di alcuni tipi di cancro
  • miglioramento dell'umore e della sensazione di benessere (grazie alla liberazione di endorfine)

Se da un lato la corsa è una disciplina salutare, dall'altro non può essere considerata un'attività completa. Tale termine, normalmente attribuito erroneamente al nuoto, indica la capacità di una particolare disciplina sportiva di migliorare tutte le caratteristiche motorie del corpo (resistenza, forza, velocità, coordinazione ecc.). Non a caso l'organizzazione mondiale della sanità ha stabilito che per garantire l'ottimale stato di salute e benessere, qualsiasi programma di allenamento, indipendentemente dalle sue finalità, deve tener conto dello sviluppo delle seguenti caratteristiche:
  • Forza e tonicità dei muscoli della parete addominale
  • Flessibilità del tratto lombo sacrale e degli arti inferiori
  • Composizione corporea come rapporto tra massa magra e tessuto adiposo
  • Efficienza cardio-vascolare e respiratoria
Per questo motivo vi consiglio di inserire qualche esercizio di tonificazione generale (piegamenti sulle braccia, trazioni, piegamenti sulle gambe, addominali ecc.) all'inizio dell'allenamento e di terminare sempre ogni seduta con un po' di stretching. La corsa, inoltre, non è uno sport adatto a tutti e in particolari casi (eccessivo sovraccarico sulle articolazioni, sovrallenamento, corsa su terreni accidentati o su superfici particolarmente rigide, calzature non adeguate ecc.) può causare problemi di natura osteomuscolare. In ogni caso, prima di un allenamento controlla che:
  • sovrappeso "importante" (BMI > 28) calcola on line >>
  • calzature non adatte
  • corsa su terreni accidentati o su superfici particolarmente rigide
Dopo questo, buona corsa!


Voglio ricordare ai lettori /trici che il vostro personal trainer correrà la napoli marathon . Mi raccomando tifate per me . Luigi Manna P.T.M.F.S

27/01/12

Ulysse Nardin Chairman: lusso e tecnologia in un'unica soluzione

Nell'era della continua ricerca dell'oggetto esclusivo accessible solo a pochi, arriva Ulysse Nardin Chairman, il primo smartphone ibrido di lusso, sviluppata dalla Scientific Cellular Innovations, Ltd. Recente vincitore del titolo di “Più costoso telefono cellulare” ai Guinness World Records. Il Chairman combina la tecnologia moderna e l’arte orologiera con oltre 300 parti fatte a mano, ed è stato prodotta in sole 1846 unità per ogni modello, in onore all’anno di fondazione di Ulysse Nardin.
La linea è in vendita negli Usa in esclusiva nelle boutique Ulysse Nardin di Boca Raton e Aventura e nella East Coast Jewelry in Florida, e in India presso i rivenditori del marchio svizzero.
Il Chairman verrà presentato a marzo al prossimo Baselworld ed entro il primo trimestre 2012 la spedizione sarà disponibile anche in Repubblica Ceca, Israele, Russia, Spagna, Caraibi, Azerbaijan, Moldavia, Bulgaria e Romania.


26/01/12

Tacchi a spillo di Marino Marina - Baby style


Quando io ero bambina ricordo che mia madre aveva l’abitudine di reciclare  i vestiti di mio fratello e dei miei cugini più grandi e di farli indossare a me.
Certo, alcuni esperimenti non sono proprio riusciti, ma molte  erano cose carine e mettibili sia da bambini che da bambine un pò in carne come me.
Oggi invece ogni bambino ha a propria disposizione un armadio stracolmo di vestiti, maglioni, scarpe e accessori tra cui cinture e cappelli griffati;e il reciclo non si fa neanche a parlarne!
Ogni bambino ha la propria personalità che si rispecchia negli abiti che indossa e che ogni mattina sceglie personalmente.
Ma non ci sembra di esagerare?
Negli ultimi anni si sono moltiplicate le case di moda che hanno creato linee child, dai grandi marchi alle catene low cost e che utilizzano figli e figlie d’arte per sponsorizzare le collezioni.


Ma c’è una cosa che non si deve dimenticare:”Ogni capo rimarrà nell’armadio di un bambino per non più di 2 anni, perché CRESCERà!”
E su questa considerazione che bisogna valutare ogni acquisto, fatto sicuramente con buon gusto e perché no ogni tanto levandosi qualche sfizio.
E voi cosa ne pensate in merito?
Dite la vostra baci a presto Marina

24/01/12

Deshabillée di Chiara Nespoli - Buoni amatori si nasce o si diventa?


Il mito dell’intrepido Casanova, pronto a sfidare anche la morte, pur di conquistare le grazie della donna di cui si era invaghito o il dirompente fascino di Rodolfo Valentino, a cui nessuna era capace di resistere, o (guardando l’emisfero femminile) le doti seduttive della più famosa regina d’Egitto, la Cleopatra che stregò ben due ardui condottieri romani o la bellezza ammaliante di Elena di Troia, per la cui mano scoppiò la più famosa delle epiche battaglie. Incrociando leggende, miti e storia, il pensiero che ne emerge concerne le indiscusse doti di taluno/a nell’insediarsi nella mente e nel cuore, arrivando a sconvolgere l’intera psiche, ma ci chiediamo cosa si cela dietro questi fascini senza tempo? E ancora una straordinaria bellezza ed uno sconvolgente fascino possono essere una valida risposta al nostro interrogativo?
A mio parere tutto ciò di cui si è accennato costituisce uno degli elementi di analisi, ma vi è ben altro da prendere in considerazione, in quanto la risposta consiste in un mix di doti, tra cui quelle di buoni, anzi di eccellenti amatori farebbero per davvero la differenza, ma, armati di questa consapevolezza, ci poniamo un’altra altisonante domanda: buoni amanti si nasce o si diventa?
Sarebbero nascosti nel nostro DNA e quindi ereditati direttamente alla nascita dei particolari geni, in grado di donare a colui o colei che ne è detentore doti intime eccezionali o è l’esperienza che fa sviluppare determinate qualità?
Di certo i doni di Madre Natura aiutano, se difatti si ha la fortuna di nascere possedendo la bellezza di Adone, il vantaggio è indubbio, ma è anche comprovata la teoria in base alla quale, non sempre il fascino e la fisicità camminano a braccetto, in quanto le donne da un lato e gli uomini dall’altro chiedono in primo luogo la soddisfazione delle proprie esigenze emotive a tutto tondo, dunque sarebbero le doti comunicative e la brillantezza personale, a fare la differenza.
Avvantaggiato è chi possiede un mix di tutto quanto detto sinora, ma la restante percentuale non disperi, in quanto l’esperienza è la più grande maestra e, dunque fiducia in se stessi, attenzione alla comunicazione ed alla postura, capacità d’ascolto, interesse verso i bisogni e le aspettative dell’altro sono in grado di trasformare i due di picche in assi di cuori. 

Chiara





23/01/12

Fashion Food di Tonia Credendino - La cucina indiana

Adoro l’India e la mia amica Teresa lo sa molto bene, tra le mete preferite per il viaggio di nozze, che bello il RAJ Palace. Ma quanto è lontana dalla nostra cultura, infatti, per un italiano che parte la prima domanda che si pone:- “cosa mangerò?”-.
Per questo ho pensato bene di approfondire per me e per tutti voi l’argomento.
La cucina indiana, con i suoi profumi speziati e i suoi sapori complessi e strutturati è abbastanza presente e conosciuta nel nostro paese ma si sa più si conosce più si scopre di non sapere.
L’unione indiana è il secondo paese più popolato al mondo, dopo la Cina, come è ben noto. In India si contano ormai quasi un miliardo di persone e l’estensione del suo territorio è pari a quasi dodici volte quello dell’Italia. Un territorio così vasto è inevitabilmente vario dal punto di vista climatico e morfologico, e le popolazioni dei diversi stati vivono in condizioni assai differenti a seconda che risiedano nelle zone settentrionali di alta quota, nelle zone centrali, più temperate o nelle zone a sud che hanno un clima praticamente tropicale.



La cucina indiana è una delle più complesse e varie del mondo oltre che una delle più ricche di spezie e condimenti particolari, portatori di gustosi sapori e inconfondibili profumi.
In india i pasti sono prevalentemente accompagnati da acqua o succhi, ma non sono disdicevoli abbinamenti con birra o vini rosé e per alcuni piatti specifici anche con alcuni rossi di buona struttura.
Per l'India si parla di una cucina del nord, caratterizzata dall'uso del pane e da un minor consumo di spezie e peperoncino piccante, e una cucina del sud, caratterizzata dall'uso del riso, comune del resto anche in altre regioni del paese, ma molto speziata e piccante.
Il subcontinente indiano è noto, anche, per le sue preparazioni tandoori (carni o pesce cotti in uno speciale forno di terracotta, di forma cubica all'esterno e concava all'interno, alimentato a carbonella, che consente una cottura rapida ad altissima temperatura con totale esclusione dei grassi e che rende croccante l'esterno e lascia morbido l'interno) e per i suoi curry.


Il curry, che in Occidente è identificato con un'unica polvere gialla profumata e piccante, è in realtà non solo un intero gruppo di spezie il cui aroma varia a seconda dei componenti e, ovviamente, del piatto a cui è destinato, ma un modo tipico e caratteristico di preparare i piatti.
In un ristorante del subcontinente indiano non vi è offerto carne, pesce o verdura "al curry", ma "un curry di carne, pesce o verdura", accompagnato da riso, in bianco o nelle varie versioni pilaf, o pane indiano (nan o chapati, lievitato o non lievitato), nelle sue diverse varietà e aromatizzato dalla giusta varietà di spezie che occorrono per quel piatto.
Un pranzo indiano inizia sempre con un aperitivo a base di snaks caldi samosas e pakoras accompagnati da sorbetti ben ghiacciati. È buona abitudine lasciare passare almeno mezz'ora prima di servire il pasto vero e proprio per ben disporre l'appetito.
 

E se piuttosto che cercare un ristorante indiano, vorreste preparare a casa una cenetta speziata sappiate che: la tavola deve essere apparecchiata in modo che tutti i piatti sono serviti contemporaneamente con quelli più importanti posti al centro del tavolo e circondati da tutti gli altri. Pane e riso vanno cucinati in abbondanza.
Gli indiani mangiano frequentemente senza posate ed è buona educazione usare solo la mano destra. Altrimenti usano solo cucchiaio e forchetta e mai il coltello in quanto un curry ben cucinato non ne ha mai bisogno.
Di solito accompagnano i pasti con acqua o succhi di frutta. Alla fine del pasto si offre del the o del caffè accompagnati da semi di cardamono o di anice avvolti in una foglia verde – pan – per aiutare la digestione.
Bastoncini al profumo di sandalo e il magico sitar di Rajiv Sankar daranno un tocco molto indiano alla vostra serata.

Tonia

22/01/12

Charne & relax di Teresa Mincione - JAIPUR:LA CITTA’ ROSA E IL SUO RAJ PALACE!

Questa settimana il mappamondo ha fatto più di un giro e la meta in serbo per noi  è l’India! Si vola verso una civiltà e una cultura che hanno fatto della spiritualità la linea guida. Tappa: Jaipur, città rosa! Agli inizi dell’800 il maharaja dell’epoca, spinto da riverenza e rispetto, fece dipingere di rosa edifici e muri della città per accogliere un’ambasciata inglese in arrivo. Da allora le mura vengono  ridipinte ogni 3 anni. 
Qui, situato tra le fortezze della città il RAJ PALACE,  che conserva tutto il fascino d’una struttura lussuosa oltre che maestosa.  Molti lo considerano un vero e proprio museo  a cielo aperto.

Non può temere eguali se si considera che  è l’unica struttura a potersi fregiare di pezzi di arredo e mobili d’antiquariato direttamente provenenti dal museo della famiglia reale.  Le vecchie architetture reali  si sposano armonicamente con le strutture più moderne, cosi da rendere l’esperienza degli ospiti unica ed indimenticabile. 

Negli spazi all’aperto il nostro soffitto sarà il cielo azzurro, all’interno enormi soffitti a cassettoni con enormi lampadari di cristallo. Se volessimo cimentarci in una partita a scacchi una fantastica sala all’aperto ci farà girar la testa per  le sue pedine formato maxi.  Spettacolare ragazze! Per chi invece volesse rilassarsi un po’ tante le possibilità a nostra disposizione. Una piscina all’aperto per una nuotata agli aromi dell’India.  

A scelta una delle tante sale lussuosissime dove, tra tappeti e colori porpora, potremmo abbandonarci ad una rilassante lettura o per le amanti dei trattamenti e massaggi una  fantastica Spa che metterà a disposizioni le mani esperte dei  propri massaggiatori. 

Particolare il ristorante Swapna Mahal, dove tra una prelibatezza e l’altra il nostro sguardo potrà fermarsi sui colori. È  riccamente decorato con foglie d’oro. Scene di caccia invece sono raffigurate lungo le  enormi pareti del BAR SHIKARBADI dove potremo scegliere tra svariate bottiglie di vino! 

Le più golose potranno trovare pasticcini freschi e bevande locali al ROYAL LOUNGE.  Il tempo qui non basta mai… e allora fermiamolo!

Teresa

21/01/12

Wellness & fitness di Luigi Manna - Pole dance acrobatica: sport o night?


Care lettrici di Emme,
oggi  il vostro Personal trainer vi parlerà di una disciplina molto femminile, diventata da pochi anni una disciplina usata in molti centri fitness.

Per alcuni può sembrare un'attività lasciva eppure Pole dance è giunta in Germania circa quattro anni fa. È una danza artistica, in parte estremamente acrobatica – al e intorno al palo (= pole, nota della redazione). Singoli cosiddetti “trucchi del palo” vengono combinati, accompagnati dalla musica e collegati ad un esercizio libero. Inltre, la Pole dance favorisce lo sviluppo muscolare, la coordinazione, agilità, resistenza e concentrazione. Una coreografia di tre minuti pieni e proprio certe figure come la bandiera o la verticale richiedono enormemente molta forza. Può sembrare molto difficile e pesante ma c'è chi pur non avendo mai praticato sport, decide di fare pole dance ed acquista una perfetta forma fisica.
E' uno sport praticato anche dalle star come: Kate Hudson e Terri Hatcher.

Kate Hudson  

 Terri Hatcher
La campionessa, per ben tre volte,  Jeanine Wilkerling ha dichiarato "questa danza sportiva migliora non soltanto il portamento ma tutto il corpo, oltre ad essere divertente". Wilkerling ha un diploma in mineralogia e lavora alla sua tesi di laurea, senza mai smettere di allenarsi: dal 2007 è imbattuta nei campionati tedeschi, quest'anno è arrivata quinta ai campionati europei e in Giamaica, ai campionati mondiali, si è portata al nono posto.

Jeanine Wilkerling





Luig Manna P.T.M.F.S.

20/01/12

Event- 29 Gennaio, Napoli City Marathon



Domenica 29 Gennaio, ritorna a Napoli l'evento tanto atteso da sportivi: la Maratona. 
La partenza è stata fissata in Piazza Peblescito, luogo dove avrà termine la gara,  e poi si procederà tra le splendide vie napoletane ( via Partenope, via Caracciolo e piazza Sannazaro, Fuorigrotta e il passaggio all'interno della Mostra d'Oltremare). Il ritorno a piazza del Plebiscito segnerà anche il primo cambio della maratona a staffetta (a cui prenderanno parte squadre composte ognuna da tre atleti). 

La maratona rievoca la corsa di Fidippide (o Filippide, secondo le fonti) dalla città di Maratona all'Acropoli di Atene per annunciare la vittoria sui persiani nel 490 a.C. Di seguito,venne istiruita la maratona ai giochi olimpici da Pierre de Coubertin, il fondatore dei moderni Giochi Olimpici, delineando un percorso analogo a Fidippide: dal ponte di Maratona allo Stadio Panathinaiko di Atene, per un totale di 40 km (la lunghezza ufficiale di 42,195 km per la maratona come detto fu stabilita solo nel 1921).
Il record del mondo della maratona maschile è di 2 ore 3 minuti e 38 secondi, stabilito nella Maratona di Berlino da Patrick Makau Musyoki, il 25 settembre 2011, un tempo inferiore di 22 minuti e 1 secondo rispetto al 1947. Il 18 aprile 2011 il keniota Geoffrey Mutai ha vinto la Maratona di Boston in 2 ore 3 minuti e 2 secondi, tempo inferiore al primato attuale ma non omologabile come record del mondo perché era presente un dislivello superiore allo 0,1%.
Il record del mondo femminile appartiene a Paula Radcliffe, che lo ha stabilito nella Maratona di Londra il 13 aprile 2003, col tempo di 2 ore 15 minuti e 25 secondi. In Italia l'attuale record è stato stabilito da Stefano Baldini a Londra il 23 aprile 2006 con 2h 07' 22''. Quello femminile appartiene a Maura Viceconte che l'ha stabilito a Vienna il 21 maggio 2000 con 2h 23' 47''.

Chi sarà a stabilire un nuovo record nella Napoli City Marathon?

Enjoy your marathon!


19/01/12

Tacchi a spillo di Marino Marina - I WANT A SWEET SPRING

Anche se in questi giorni il freddo è più pungente che mai, si sogna la primavera e una temperatura più mite.

Sulle passerelle in questi giorni stanno sfilando le collezioni autunno inverno dell’anno prossimo, ma i nostri occhi sono puntati  sulle collezioni estive, sui tessuti leggeri, sui colori e sulle tendenze per la prossima primavera estate.

Balin
Guardiani

Cosa ne pensate?
Cosa non dovrà mancare nel vostro guardaroba?
Ditemi la vostra, baci a presto Marina

18/01/12

Dettagli di Raffaella di Maiullo- …Perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole

Una giornata molto simile alle altre se non fosse stato per il fatto che era il primo vero giorno di sole dell’anno. Ero andata al parco proprio con l’intento di godermelo fino in fondo. Di passarci le ore per godermelo meglio che potevo. Libro alla mano, stavolta avevo scelto qualcosa di meglio dell’ultima volta. Non vorrei mai criticare “Jane Eyre” ma la salverei dicendo che ho scelto la storia sbagliata nel momento sbagliato. Ora avevo tra le mani uno dei più bei libri che mano umana avesse mai potuto scrivere. 
 Tiziano Terzani. Un altro giro di giostra. Mi mancava soltanto un capitolo e avevo tutta l’intenzione di godermelo insieme a quel sole splendido e alla pace delle due del pomeriggio che d’estate avrebbero fatto effetto forno ma che ora rendevano l’aria tanto dolce e piacevole. Ho individuato una bella panchina, vicino al laghetto, mi sono sistemata come meglio potevo e ho preso il mio piccolo amico. Prima sono stata distratta da una passante che urlava il nome del suo cane, probabilmente scappato da qualche parte. Se vi interessa il suo nome era Rondine. Poi è arrivato un uomo che si è seduto sulla mia stessa panchina nonostante ce ne fossero intorno a me almeno altre quattro libere, tuttavia non posso biasimarlo. Quella era la meglio esposta, perciò mi complimentai con lui nella mia testa.  Finalmente avevo aperto il libro e letto poco meno di quattro righe quando sento venire a mancare qualcosa di fondamentale. Il mio sole! Come una bambina, mi sono chiesta dove fosse finito, chi l’avesse portato via, cosa gli avessi fatto. Non riuscivo a farmene una ragione. Quella amara verità che poi ho dovuto ingoiare è palesemente riportata nel titolo dell’articolo che ho indebitamente rubato a De André. Si era spostato dietro un palazzo, un albergo per l’esattezza, e non si decideva a venire fuori. Il mio vicino si è voltato e con un mezzo sorriso mi ha detto le fatidiche parole “Sta cominciando a tramontare” ed è andato via. Di quando in qua il sole tramonta alle due? Ero sconvolta, ma ho continuato a leggere. Di tanto in tanto alzavo lo sguardo al cielo e non potevo credere al fatto che il libro mi suggeriva cosa fare. Probabilmente dedicherò un'altra volta un intero pezzo a questa meravigliosa opera, ma adesso mi limiterò a dirvi che mi sono sdraiata sull’erba, e mi sono messa a indagare le nuvole. Ne ho scelta una e mi ci sono tuffata dentro, proprio come Terzani e così pur parlando come la persona più cinica e disincantata della terra ho pensato che le nuvole me le avesse mandate lui per dirmi qualcosa. 

Raffaella

17/01/12

Deshabillé di Chiara Nespoli- Ma tu mi amerai per sempre?

Anche i migliori rapporti di coppia dinanzi a questo interrogativo sono caduti in baratri profondi!
Due le problematiche sostanziali: una l’amore, l’altra il per sempre.
Perché non in tutte le relazioni l’amore è poi così scontato o meglio a volte c’è, ma è difficile da rinvenire, altre pare esserci ed invece si è legati magari da un profondo affetto, da una forte attrazione, ma il legame non è di quelli tali da superare ogni difficoltà.
Parlare del “per sempre”, poi, spaventa persino gli animi ben disposti alle relazioni durature, perché che duri si, ma proprio proprio in eterno, che significa non poter più tornare indietro, abbandonare tutti gli altri/le altre e scegliere solo te, è davvero dura!
Per cui dinanzi a tale domanda avrei una serie di consigli e di suggerimenti utili, di cui mi piacerebbe discutere con voi. Prima dritta che mi sovviene: questo quesito EVITATELO! Bisogna ben sapere cosa è possibile chiedere al partner e cosa no, quali argomenti è meglio evitare e quali trattare e poi vi sono “punti nevralgici e nervi scoperti” che è proprio meglio non toccare, perché in fondo, la risposta voi la conoscete già! Il Per sempre non è un dubbio, perché quando c’è, è una certezza.
Altro suggerimento: domande del genere non si fanno quando si è nel pieno della passione, purtroppo, è largamente sperimentato che gli ormoni darebbero risposte falsate.
Inoltre tante volte si fanno domande di errata concezione, difatti magari più che le parole prendetevi il meglio dei fatti! Ricordate che la bocca può mentire quanto vuole, ma gli occhi danno sempre le risposte, anche quando non glielo si chiede.

Ed in ultimo: non complichiamoci la vita sentimentale più di quanto essa già lo sia! Troppe domande non sono utili e possono creare spiacevoli equivoci, in amore, come già detto, diamo ampio spazio all’istinto ed ai sentimenti; essi saranno capaci da soli di svelare anche i più cupi misteri.

16/01/12

Fashion Food di Tonia Credendino - La cioccolata ai tempi di facebook

Saint Moritz romanticamente golosa … parli della Svizzera e ti viene in mente lei, Miss Chocolate!

Affari Italiani, il 12 gennaio, diffonde la notizia che Toblerone con oltre due milioni di fan per il brand del cioccolato straccia Nespresso e Nescafé.
Alla faccia di George Clooney e della sua intrigante “spalla” pubblicitaria, Nespresso non fa il botto in termini di presenze sui social network delle 250 più importanti imprese svizzere. A battere questo brand e il suo concorrente Nescafè è l'inossidabile Toblerone con oltre due milioni di presenze.

Un evergreen della Confederazione Elvetica che mette d’accordo tutti, grandi e piccoli, salutisti e non, e che dalla versione originaria - cioccolato al latte, miele, granella di mandorle - ha saputo rinnovarsi per adeguarsi ai gusti dei consumatori gourmand. Prodotto rossocrociato sì ma con un pizzico di Tricolore: Toblerone infatti nasce dalla fusione di Tobler, il nome del pasticcere bernese che lo inventò - con l'italianissimo "torrone".

Se Toblerone si può fregiare del primato elvetico con 2.093.658 fan sui Facebook, fa però molto meglio la nostra Nutella che sul social network conta ben 12.050.886 grandi sostenitori. La nostra Nutella ha acquisito una visibilità mondiale in un lasso di tempo di presenza sul mercato decisamente inferiore a quello del Toblerone. Il primo vasetto uscì dalla fabbrica di Alba, da dove partì la fortuna della famiglia Ferrero, il 20 aprile 1964. Rimane un mistero, o meglio un segreto, la sua ricetta da milioni di euro.

Per patriottismo e per gusto sono tra i fans della golosissima crema italiana anche perché “che mondo sarebbe senza nutella”?

Tonia

15/01/12

Event - Il fuoco segrato degli alchimisti di Giorgio Sangiorgio

Venerdì 20 gennaio 2012, alle ore 17.00, al Chiostro di Santa Maria La Nova, sarà presentato il libro di Giorgio Sangiorgio “Il fuoco segreto degli alchimisti”.




Organizzata dall’Associazione Culturale “Thelema” e dal Club “Penna e Carta” in collaborazione con la Presidenza del Consiglio Provinciale di Napoli, Venerdì 20 gennaio 2012, alle ore 17.00, al Chiostro di Santa Maria La Nova, sarà presentato il libro di Giorgio Sangiorgio “Il fuoco segreto degli alchimisti”, Edizioni Adytum. Coordina Umberto Franzese; introduce e modera Fiorella Franchini; interventi di Pino Cotarelli, Laura Miriello, Nando Romeo, Maurizio Vitiello. Sarà presente l’autore. Ingresso libero.



 Il Fuoco segreto è uno stato di armonia con il creato, che permette a colui che opera alchemicamente di “congiungere la terra col cielo” e di conseguire una condizione psicofisica fuori dell'ordinario. L'operatività alchemica apporta una conoscenza profonda delle leggi della Natura e favorisce un'attiva sinergia tra l'anima dell'operatore, l'Anima del mondo e il Principio Metafisico. La finalità è quella di purificare la struttura psicofisica dell'uomo, creando un vuoto interiore che dia  spazio alle manifestazioni dello spirito, che nella pratica ermetica assumono il significato di dialogo con il proprio Nume o Genio, il quale spinge a trasformare la vita, nel modo di essere e di fare, in una vera e propria opera d'arte. 

Chrame & Relax di Teresa Mincione- SAINT MORITZ: KULM HOTEL LA PERLA DELLE NEVI"


Care Amiche, questa settimana vi porto con me in un posto splendido. Preparate l’attrezzatura da sci che si parte per Saint Moritz! Neve, sole, relax questo  l’abbinamento frizzante pienamente invernale. Da molti denominata la Metropoli delle Alpi, è la culla del turismo invernale. Incastonata in Alta Engardina ad appena 1856 metri, ha adottato l’immagine del sole quale simbolo locale tanto da farlo tutelare a norma di legge. Singolare no? Pensate che la prima lampadina elettrica qui vi brillò nel lontano 1878. Pronte a tuffarvi nei bianchi cristalli di ghiaccio? Io sono prontissima! Le amanti delle discese e le più sportive potranno divertirsi sulle tantissime piste nei dintorni. Per di più sul Corviglia troveranno la pista più ripida della Svizzera con una pendenza del 100%  sul dirupo del Piz Nair.  

Per le amanti del relax il KULUM HOTEL ST. MORITZ  residenza di lusso e di tradizione che, con la sua SPA  e il suo storico campo da golf, renderanno il nostro viaggio ancora più speciale.


Un ambiente tranquillo, esclusivo e soleggiato dove poter godere della splendida vista delle montagne della Engadina.


Un bel bagno alle erbe alpine è quello che ci vuole dopo una giornata trascorsa tra passeggiate e palle di neve. Ci troveremo così immerse tra gli aromi delicati delle erbe alpine  a rilassare corpo e mente dimenticando cosa sia lo stress e la stanchezza.  Ma le coccole non sono mai poche e allora … un bel massaggio con spazzola alle erbe e bendaggio con spezie di montagna. Un lento peeling con una cremosa schiuma alle erbe seguito da un dolce massaggio con spazzole alle erbe stimolerà il nostro relax e la nostra circolazione donandoci una straordinaria sensazione di benessere. Il bendaggio seguirà immediatamente  per  consentire alle spezie di inebriarci i sensi.

Dopo aver ristorato anima e corpo il Grand Restaurant dell’Hotel potrà stupirci con le svariate portate à la carte.  Se invece il desiderio sarà un particolare sapore francese ad attenderci sarà il THE K, ristorante gourmet premiato con i 15 punti Gault Millau dove  prodotti locali, biologici e sostenibili ne delineano la filosofia gastronomica. 


Il campo da golf è fuori ad attenderci,che ne dite di farlo aspettare?
Alla prossima ragazze!

Teresa