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29/08/11

Fashion Food di Tonia Credendino - Maurizio Marcato a tutta birra con le Pin Up da burlesque...


"Un inno ai piaceri del biliardo e della birra, tra maliziose lingerie, stampe vintage e arredi stilosi". (V.P.)

 
Maurizio Marcato, uno dei più poliedrici e creativi fotografi italiani alla Icebox Quality Framing & Gallery di Minneapolis è in mostra fino al 3 settembre, arte ispirata agli artisti di Pin Up, lo stile apparso negli anni Quaranta negli Stati Uniti e approdato in Italia negli anni del Dopoguerra. Negli anni Sessanta, culmine della ripresa italiana, il giovane Maurizio Marcato  subisce il fascino della bellezza idealizzata di quelle Pin Up che invadono la pubblicità. Ecco, di quel periodo, il suo racconto insieme alle immagini costruite sul filo del burlesque.
“Non era ancora sparita l’ombra lunga della seconda grande guerra e il vertiginoso progresso, che di lì a poco avrebbe per sempre sconvolto il secolare paesaggio. La vita e la voglia di vivere spingeva, pronta a fiorire come la voglia di campare dopo una brutta malattia, come la felicità dopo un mal di denti.
Le donne, loro, liberandosi dell’infame violenza e buio portati dalla guerra si impadronivano della scarcerata moda di allora, esibivano i loro superbi fianchi, scolpiti da un largo cinturone che chiudeva il giro vita strettissimo, i seni prorompevano senza gravità e scoprivano le loro morbide e dolcissime forme.
Questa nuova era, che in America aveva già regalato una rivoluzione musicale, di design, culinaria, nell’automazione, nelle conquiste spaziali, per l’Europa e l’Italia era appena iniziata ed aveva iniziato aprendo le porte ad un uovo mondo, che rompeva per sempre i trascorsi schemi, promettendo benessere e felicità contro sacrifici e pentimento; una promessa mantenuta per mezzo secolo”. (M.M).



“Felicità e benessere sono ormai un’illusione del passato, e allora…. allora subentra la nostalgia per quei fantastici momenti di promessa, nostalgia per uno straordinario momento storico che, nel suo impegno, ha rappresentato un apice per l’umanità e che il futuro di oggi di certo non può accordare. Sarà questo, sarà il mio amore per le donne, per quello che sono e rappresentano, ma il fascino che esercitano quelle figure candide e allegre create dai grandi autori americani come Joyce Ballantyne, All Buell, Edward Runci, il grande Gil Elvergren e moti altri ai quali mi sono ispirato, la loro poesia o musica, continuano ad affascinarmi oggi come allora. La fotografia, che era alla base dei disegni, che ha contribuito a cambiare le regole ottocentesche del disegno vanificandone l’aspetto artistico-illustrativo, la fotografia è quello che mi serviva per dare vita a questo divertente screening girato a casa mia attorno al gioco del biliardo, della nostalgia, del burlesque”. (M.M).


Risultato: grande cura posta per rendere la scena particolare e stilosa con oggetti e arredi, in questa mostra viene realizzata la piacevole esperienza di bere la birra che nell'inconscio collettivo è sempre stata oggetto di desiderio, di piacere, gratificazione sensuale ed estetica, una simbologia facilmente abbinabile alla donna che da oggetto passivo, poi è passata a essere soggetto attivo e quindi socialmente influente sulle mode, sui consumi, sugli acquisti e così via.
Tante birre tante donne, tanti modi e tante mode per bere questa nostra millenaria bevanda che, esattamente come l'altra metà del cielo, sa offrire momenti sinceri e veramente speciali.

Un’epoca che non ho vissuto, io , nata nella metà degli anni ottanta ma se potessi rinascere...

Tonia


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